Orme d'inchiostro
SU STRADE DI CARTA

Parigi - Shakespeare & Company
Vi racconto una storia. In un tempo non tanto lontano, all’inizio degli anni Venti, un certo signor James Joyce si reca a Parigi per una gita di qualche giorno (e ci rimarrà per anni). Ha appena lasciato Trieste, che con tutto quel vento lo ha stancato, e sta terminando la stesura del suo monumentale Ulisse. Purtroppo nessuno sembra intenzionato a pubblicare la sua opera e il povero, depresso James si ritrova a passeggiare pensoso per le stradine del Quartiere Latino, come i molti scrittori stranieri squattrinati che affollano Parigi. E, come buona parte di loro, finisce nella splendida libreria al numero 12 di Rue de l’Odéon: Shakespeare & Company.
La titolare è una ragazza americana di nome Sylvia Beach, con una passione viscerale per la letteratura. James prende a frequentare assiduamente la libreria ed è inevitable parlare dell’Ulisse. Lei lo legge, lui le racconta che l’opera è stata bandita, lei si commuove di tale ingiustizia e propone a Joyce di pubblicare lei stessa il suo libro. E’ cosi’ che la giovane libraia senza esperienza, ma con un grande fuoco interiore, diventa l’editore del grande Joyce, la pioniera del self-publishing.
La Shakespeare & Company resiste a diverse avversità economiche e continua a essere luogo di ritrovo per cultori delle lettere in lingua inglese. Nel 1940 però Parigi piomba nell'oscurità dell’invasione nazista e James fugge a Zurigo, dove nel ‘41 muore preda di diverse malattie. Sylvia invece resta al suo posto, in libreria, e manifesta apertamente la sua antipatia verso i nazisti che le confiscano i libri e la costringono a chiudere il negozio. Sono tempi duri e Sylvia Beach viene perfino internata.
L’indomita libraia sopravvive pero’ alla spaventosa guerra e, nella Parigi del 1944, l’amico Ernest Hemingway celebra la ritrovata libertà anche nel piccolo territorio in Rue de Odéon, come se fosse una piccola nazione tornata indipendente. Ernest Hemingway, Ezra Pound, Francis Scott Fitzgerald, Gertrude Stein, George Antheil, Man Ray saranno fra gli assidui frequentatori della Shakespeare & Company, Sylvia però è ormai stanca.
A quel punto entra in scena un altro libraio, un altro americano innamorato di Parigi e ammiratore della coraggiosa avventura di Sylvia. E’ George Whitman che definisce la Shakespeare & Company "un'utopia socialista mascherata da libreria". Riceve da Sylvia il permesso di poter usare il nome Shakespeare & Company e con esso ribattezza la sua libreria.
Del vecchio negozio di rue de l’Odéon 12 oggi sono rimaste solo il nome, una targa che evoca la grandezza della sede originale e la passione di fornire bei romanzi in inglese agli abitanti di Parigi. Al banco dell’attuale Shakespeare & Company c’è una simpatica libraia. Si chiama Sylvia (ma guarda un po’!) ed è la figlia di Whitman. La libreria si trova ora in un altro luogo: in rue de la Bûcherie 37, a pochi passi dal lungosenna e dalla cattedrale di Notre Dame. Offre posti per dormire, ricavati dai divani al suo interno, ad artisti e scrittori squattrinati in cambio di alcune ore di lavoro fra gli scaffali. Si legge su una porta: “Be not inhospitable to strangers, lest they be angels in disguise” “Non siate inospitali con gli sconosciuti, potrebbero essere angeli in incognito”. E’ la sintesi della filosofia di pensiero che aleggia tra quegli scaffali sempre animati da eventi come il sunday tea, incontri con gli scrittori e letture di poesie.

la Livraria Lello & Irmão a Oporto
Una delle librerie più antiche del Portogallo. Nota anche come Libreria Chardron, o semplicemente Libreria Lello, è stata realizzata nel 1869 dall’ingegnere Francisco Xavier Esteves. Si trova in pieno centro storico, lungo Rua das Carmelitas, ed è una combinazione tra tradizione neo-gotica e architettura liberty. Una scala maestosa, ispirata alle Gallerie Lafayette di Parigi, il soffitto riccamente decorato, le colonne ornate di bassorilievi in bronzo che rappresentano i grandi della letteratura portoghese, le pareti di legno intarsiato e un lucernario di vetri colorati danno la sensazione di trovarsi in una cattedrale, la “cattedrale del libro” per l’appunto. Si sviluppa su piu’ livelli dedicati a vari temi e alla musica, e centinaia di piccoli dettagli creano un’atmosfera d’altri tempi: forme minuziose e curate, l’odore del legno misto a quello dei libri, qualche velo di polvere, vetrine alternate a scaffali, tappeti rossi. Libri fino al soffitto, libri lungo le scale, libri in ogni angolo curvo e dritto, libri, libri e ancora libri, ma anche spartiti musicali e album fotografici. Personale esperto vi guiderà lungo le navate della magnifica cattedrale e vi farà innamorare del luogo e di ogni libro di cui vi parlerà. La libreria si è meritata il titolo di “libreria più bella d’Europa”, o addirittura del mondo intero, ed è stata utilizzata anche per alcune scene dei film di Harry Potter. E’ un vero gioiello da non perdere sia per i librofili che per gli appassionati di musica, d’arte e architettura. Appuntamento da Lello quindi per godere insieme di tanta meraviglia magari davanti a un caffè fumante e delle deliziose pasteis de nata.

la libreria Acqua Alta a Venezia
Avviso a tutti gli appassionati : attenzione, quando entrerete in questa libreria vi ritroverete in un mondo magico !
Piu’ di centomila libri in vendita, fra nuovi e usati, accatastati all'interno di barche, canoe, vasche da bagno e addirittura in una gondola con tanto di passeggeri di pezza che si baciano. Un labirinto di libri in Calle Lunga Santa Maria Formosa a Venezia, ricavato da un magazzino che l'acqua alta puntualmente visita passando da una porticina che affaccia direttamente sul rio.
Perchè magica? Si racconta che basti provare a pensare a un libro, uno che non si possiede più e che si cerca da tanto tempo, e quasi sicuramente vi volterete e lo troverete su quella pila di libri che avevate osservato giusto un attimo prima.
Ad accogliervi in questo paradiso, il buon odore dei libri vecchi, quattro gattoni pacifici e cicciottelli e il simpatico proprietario, il sior Luigi Frizzo. Ha passato la settantina, si rivolge alle donne con galanterie e complimenti, parla correntemente cinque lingue e ha girato in tutto il mondo.
Dopo aver fatto il cameriere, il minatore, il carrozziere, la guida turistica e altri lavori saltuari, ha scelto di dedicare la sua vita ai libri … a modo suo: “Non si può solo leggere e studiare: bisogna anche fare, creare qualcosa con le mani. Solo facendo, si salta fuori: i libri parlano per insegnarci come agire”.
A orientarvi nel magico labirinto per trovare i libri richiesti sarà il sior Gianni, che in stivali di gomma, riuscirà sempre a pescare il titolo desiderato.
E’ una libreria da visitare solo se non avete fretta, se potete sospendere il tempo per un po’ e, con l’incanto negli occhi, perdervi, e magari ritrovarvi, fra vasche e canoe, in una città fantastica.