Orme d'inchiostro

Da quarant’anni percorro strade di parole, col naso in aria, puntato verso il cielo, e la compagnia di un caro amico di carta fra le mani. Ogni pagina sfogliata in questo tempo ha lasciato orme d’inchiostro ad arricchirmi vita. A volte orme pesanti, profonde, indelebili, a volte lievi e indefinite, pronte a volar via al primo alito di vento. L’incontro con un libro, come lo è con un amico o con l’amore, è sempre un segno del destino. Certe volte un colpo di fulmine, improvviso e sconvolgente, altre una scelta attenta, razionale e ponderata. Arriva dal consiglio di un amico, da una frase letta chissà dove o con un messaggio arrivato da lontano, in una bottiglia rotolata per caso tra i miei piedi. Leggo per passione, per curiosità, leggo per viaggiare in universi sconosciuti e soprattutto leggo per amore. Un amore profondo per il genere umano, senza limiti, senza distinzioni. Ogni libro è una botola segreta sull’umanità e ogni essere umano una finestra da spalancare sul mondo. Ci sono finestre su boschi incantati, con fate vanitose e dispettosi folletti. Ci sono finestre su crateri di vulcani in ebollizione, o su strade clacsonanti e incasinate. Finestre su studi d’architetto in cui, con righe e squadre, si vorrebbero progettare intere vite. E ancora finestre su cortili che odorano di frittura e miseria, su meravigliose sale giochi in cui campeggiano cartelli “vietato toccare”, o su strade a strapiombo su un mare luccicante da cui, pregando solo di non cadere e sfracellarsi, si dimentica di ringraziare il cielo per la magnificenza del creato. Finestre su un cielo terso d’alta quota, da cui affacciarsi per respirare l’aria pura, e poi finestre che danno su finestre su finestre su finestre su finestre su finestre …

 

Raffaella

 

 

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