Review: "Avro' cura di te" by Massimo Gramellini e Chiara Gamberale
- ormedinchiostro
- 10 feb 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Ancora una volta Chiara Gamberale ci racconta le vicende di una donna che abbiamo l’impressione di conoscere da sempre, a cui non abbiamo difficoltà ad assegnare un volto delle emozioni, dei sentimenti … forse perché è facilissimo riconoscere nella sua storia quella appena raccontataci da un amico, da un familiare, la nostra stessa storia.
Alla voce di Chiara si unisce stavolta, in maniera armoniosa e convincente, quella di Massimo Gramellini, in un dialogo epistolare surreale che si dipana come una melodia suonata da due strumenti perfettamente accordati.
Chiara è Gioconda, anzi Giò, insegnante trentacinquenne, la cui vita sembra votata al disastro. Si è appena separata da Leonardo, il compagno che le è stato accanto per cinque anni. Anzi, per la precisione, Leonardo si è sbarazzato di lei con una semplice mail, stringata e cruda, in cui ha riversato il disprezzo per quella donna che proprio non riesce a perdonare. "Per me la fiducia è stata sempre più importante perfino dell’amore", e quella fiducia Giò l’ha tradita, per quattro volte, con il padre di un suo allievo.
Rimasta sola, Giò va a vivere a casa dei suoi nonni, ormai defunti, che per lei rappresentano da sempre l’icona del perfetto amore coniugale. Nella notte di san Valentino, Gioconda trova in fondo a un cassetto un biglietto scritto da sua nonna con i suoi ringraziamenti all’angelo custode. Giò decide di buttarsi e provare anche lei a scrivere al suo angelo. Inaspettatamente l’angelo le risponde.
E’ qui che entra in scena Massimo, Filemone, l’angelo custode, che le promette che si prenderà cura di lei. “Non posso impedirti di inciampare. Però posso medicare il tuo piede ferito. E prenderti in braccio, fino a quando non sarai in grado di camminare sulle tue gambe. Buona festa dell'amore, solitaria anima mia. Avrò cura di te.”
Ma Filemone non è solo una fonte inesauribile di spunti di riflessione e saggi consigli angelici, ha anche una sua storia che, lettera dopo lettera, verrà fuori con risvolti sorprendenti.
Indipendendentemente dal fatto di credere o meno alle entità celesti, cio’ che la storia ci offre è uno zoom su dei sentimenti che tutti noi conosciamo.
Lo sconforto, l’insicurezza, la fragilità sono uguali per tutti; la fine di un matrimonio, di una storia, di una coppia, lascia in tutti le stesse sensazioni: vuoto, avvilimento, sensi di colpa, rabbia, incapacità di rialzarsi, tanti rimpianti e rimorsi e paure. I pensieri neri, che inevitabilmente pesano sul cuore e ingombrano la mente giorno e notte, sono in fondo gli stessi, per uomini e donne. La differenza la fa solo la forza di reagire, la capacità di non lasciarsi sopraffare dallo scoraggiamento e di trovare il modo di ridirigere i pensieri, per non cadere in un vortice senza uscita. Giò è giusto alle prese con i conti del suo fallimento coniugale: continua a cercare il suo uomo in ogni cosa, in ogni ricordo, a rigirarsi il coltello nella piaga senza trovare pace; chiede all'angelo come fare per uscire dal tunnel dello sconforto, senza per altro volerlo davvero; non riesce a chiarire a se stessa se la mancanza che prova è reale o è solo confusione per un'abitudine persa.
“Oscilli tra la nostalgia per ciò che hai smarrito e l’angoscia per quanto dovrai affrontare. L’unica emozione che fatichi a riconoscere è il coraggio: forse perché è legata al presente. Ma la mia missione, Giò, consiste proprio nell’aiutarti a vivere qui e ora".
Che si creda o no agli angeli, certe parole sono quelle che tutti noi, nei periodi bui, desidereremmo ascoltare. Filemone è quell’amico che vorremmo accanto per accogliere i nostri sfoghi deliranti, per risponderci, consolarci con pazienza, condurci per mano come bambini prenderci anche un po’ in giro o trattarci con severità se serve, aiutarci a risolvere i nostri dubbi e alimentare quelle piccole speranze verso un futuro piu’ felice.
Un libro che è come una carezza gentile.
“Da qualche parte nell'Universo esiste un mondo non visibile agli occhi in cui si aggirano sagome vibranti di luce.
Sono le anime degli Innamorati Eterni e palpitano a coppie, trovando l'una nell'altra le ragioni del proprio splendore.
Quasi sempre la vita le separa, con uno di quegli impedimenti che fanno la fortuna dei romanzi d'amore.
Ma appena l'esperienza terrena finisce, gli Innamorati Eterni si ritrovano in una dimensione concepita apposta per loro, dove il cielo ha il colore degli oceani e le nuvole assomigliano a scogli innaffiati di schiuma.”
“Noi siamo il sogno che dà un senso a tutto. Le tormente della vita lo scompigliano di continuo, eppure dobbiamo resistere. Quando ci sfugge di mano, dobbiamo riprenderlo con dolcezza, riscoprire cosa ne è rimasto e quanto ne resta da costruire.”
“Trovarsi rimane una magia, ma non perdersi è la vera favola”
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