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Piccole Orme crescono: "Sette minuti dopo la mezzanotte" by Patrick Ness e Siobhan Dowd

  • con Alessia
  • 25 gen 2016
  • Tempo di lettura: 3 min


Due nomi sulla copertina di questo libro: Siobhan Dowd, un'autrice inglese che purtroppo è morta di cancro prima di riuscire a portare a compimento la sua opera, e Patrick Ness che, in maniera geniale e mirabile, l’ha fatto per lei.


E’ la storia di Conor, un ragazzino di dodici anni, e della sua vita d’un tratto complicata e dura. Conor vive ogni notte un incubo straziante, di cui non vuole parlare a nessuno e del quale ha il terrore di conoscere la fine. Poi, in una notte buia di vento e rumori inquitetanti, sette minuti dopo la mezzanotte, sente qualcuno chiamare il suo nome. Conor è preso dal panico: potrebbe essere l'apparizione spaventosa che da giorni lo tormenta nel sonno, da quando sua madre ha iniziato le cure mediche. Invece, quando si fa coraggio e va alla finestra, trova ad attenderlo un mostro. Un mostro particolare, però, senza artigli o denti aguzzi. E' semplicemente un albero, il vecchio e selvaggio tasso che vive sulla collina del cimitero. “Sono venuto a prenderti, Connor O'Malley” – gli dice il mostro, mentre i quadri sul muro tremano e libri, giochi elettronici e pupazzi cadono per terra. Il tasso sostiene che sia stato Conor stesso a chiamarlo, anche se il ragazzo non lo sa, e gli comunica che sarebbe tornato da lui altre volte per raccontargli tre storie, mentre la quarta sarebbe spettata al ragazzo raccontarla e sarebbe stata la verità, non una verità qualsiasi, ma la “verità di Conor”.

Conor non ha paura né del tasso, né della malattia che sta portando via la sua mamma, né di Harry, il bullo che lo tormenta a scuola. È solo terrorizzato dal suo incubo e arrabbiato con Lily, la sua amica di sempre, da cui si sente tradito perché ha raccontato in giro la storia della malattia di sua mamma.

Intanto il tasso torna ogni notte, come promesso, sette minuti dopo la mezzanotte, e racconta le sue storie, tutte vere e con un finale inatteso che sembra stravolgere ogni stereotipo di lieto fine delle fiabe. Ogni storia notturna ci conduce verso il finale, verso quell’ultima storia che sarà Conor a dover raccontare e sarà la storia della verità, una verità che Conor nasconde a tutti e che lui stesso cerca di non vedere né percepire.


Fin qui la storia, quella che la mia giovane lettrice è riuscita a raccontarmi prima di sciogliersi in un mare di lacrime e abbracciarmi cercando conforto per lo sconvolgimento emotivo che il romanzo ha suscitato in lei. E’ la prima volta che una storia la coinvolge tanto, cosi’ nel profondo, perché è un libro fatto di sentimenti e di emozioni e racconta una realtà che potrebbe essere di tutti: quella di un ragazzo che deve cominciare a fare i conti con la mancanza di un padre, con la solitudine, con il dolore, la malattia e la morte di un proprio caro. Incredibile il rapporto che si delinea fra Conor e il tasso, che, dopo un’iniziale diffidenza, ai suoi occhi assumerà una figura quasi paterna e lo aiuterà a guardarsi dentro e affrontare i suoi problemi. Conor comprende che il mostro vuole aiutarlo realmente e il mostro comprende che Conor ha realmente bisogno di aiuto e "normalità" e della guida di un padre.

In un'atmosfera che va dal gothic al fantastico, Ness racconta, con uno stile delicato e dolce, un storia devastante da cui emerge tutta la fatica di crescere, di costruire la propria identità, quando ci si scontra con situazioni e problemi più grandi di noi, quando non si ha la possibilità di scegliere e ci si puo’ soltanto arrendere alla sofferenza. Arrendersi alla verità, la sola che, per quanto scomoda ed inammissibile, puo’ rendere liberi.

Un romanzo indimenticabile che tutti dovrebbero leggere, ma con un piccolo accorgimento: fazzoletti a portata di mano e un abbraccio caldo in cui rifugiarsi.


 
 
 

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