Piccole Orme crescono: La città delle bestie

Forse non tutti sanno che Isabel Allende, autrice di tanti romanzi importanti per i grandi, ha scritto anche delle incredibili storie per ragazzi. Avventure, creature fantastiche, magia, città misteriose e paesaggi da sogno. “La città delle bestie”, il primo romanzo di una trilogia tutta dedicata ai ragazzi, è un viaggio meraviglioso nel cuore della selvaggia natura amazzonica: una misteriosa e affascinante parte del mondo poco conosciuta, ricca di popolazioni indigene e brulicante di forme di vita animali e vegetali fuori dal comune. I protagonisti sono Alex e Nadia, due ragazzi di quindici e tredici anni, che si ritrovano a partecipare a una spedizione dell’ “International Geographic” in Amazzonia sulle tracce di una straordinaria Bestia dagli enormi poteri. Insieme a loro l’intraprendente giornalista sessantenne Kate Cold, due fotografi inglesi, il professore di antropologia Ludovic Leblanc, la guida César Santos, la dottoressa Torres, indios di origine e desiderosa di impedire lo sterminio del suo popolo grazie alle vaccinazioni contro le malattie dei bianchi, l’imprenditore Carias, due indios e alcuni soldati. Alex è il nipote della giornalista, affidato alla nonna per la grave malattia che ha colpito la madre Lisa, mentre Nadia è la figlia della guida, accompagnata dall’inseparabile scimmietta Borobà.

Nadia è una ragazza speciale: crede ai racconti degli indigeni su animali totemici e riesce a comunicare con uno sciamano, Walimai. Alex e Nadia saranno rapiti dagli indios, il Popolo della Nebbia, condotti al villaggio di Tapirawa-teri, e in seguito, guidati da Walimai, fuggiranno e intraprenderanno un viaggio insieme a lui per poter parlare con gli dei: le mitiche Bestie.

Le esperienze vissute e la vicinanza di Nadia, l’Aquila, faranno maturare il giovane Alex che diventerà un guerriero contro le ingiustizie, accettando il suo ruolo di Giaguaro –suo animale totemico- abile e saggio disposto a lottare per salvare gli indifesi dai soprusi dell’egoismo occidentale.

Prodigi, sciamani, millenarie Bestie dai poteri indicibili, flora e fauna rigogliosa e affascinante, pozioni magiche, erbe velenose e miracolose, travolgeranno i bianchi occidentali razionali, disabituati alla natura, avidi solo di terre e ricchezze, insoddisfatti e infelici, incapaci di sentirsi parte della meraviglia che li circonda:

“I nahab [forestieri] sono come morti, l’anima è fuggita dal loro petto… non sanno niente di niente…ovunque vadano si lasciano dietro immondizia e veleno, anche nell’acqua… sono così folli da volersi portare via le pietre della terra, la sabbia dei fiumi e gli alberi della foresta…”

E grande protagonista di questo libro resterà comunque la magia della natura, potente, inarrestabile, che alla fine vince su ogni malvagità e inutile calcolo.