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Review: "Possessione" by Antonia S. Byatt

  • ormedinchiostro
  • 25 mar 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

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Siamo nella London Library, sono le dieci del mattino di un giorno di settembre del 1986.

Roland Michell sta consultando un vecchio tomo: “Il libro era spesso e nero e coperto di polvere. La copertina era incurvata e grinzosa, doveva essere stato maltrattato, ai suoi tempi. La costola non c'era più, o meglio sporgeva tra i fogli come un segnalibro voluminoso.”

Dal libro nero e malconcio spuntano inaspettatamente due lettere del poeta vittoriano Randolph Henry Ash indirizzate a una signora. Roland, ricercatore che ad Ash ha dedicato la tesi di dottorato, pensa che queste lettere potrebbero essere parte di una corrispondenza più vasta, capace forse di mettere in discussione le certezze accademiche sulla personalità del poeta e sulla sua esistenza. Fa scivolare furtivamente le lettere nella borsa e, con ulteriori ricerche, riesce a identificarne la destinataria: Christabel LaMotte, poetessa epica e autrice di fiabe per bambini. Per proseguire l’indagine gli è indispensabile allearsi con l’esperta di Christabel, la professoressa dell’università di Lincoln Maud Baily.

I due si impegnano in una caccia agli indizi per ricostruire passo dopo passo la storia d'amore clandestina tra Ash e Christabel, ricerca che li condurrà fin nello Yorkshire e in Bretagna. La trama romanzesca che a mano a mano si dipana li ossessiona e, in parte, li contagia. Ripercorrendo le orme dell'amore dei due poeti, Roland e Maud verranno influenzati e attratti a loro volta, tanto da innamorarsi l'uno dell'altra

Possessione è dunque una doppia storia romantica che fluttua fra passato e presente, è una critica al mondo accademico, è una perfetta ricostruzione storica di due poeti vittoriani e perfino un thriller con tanto di colpi di scena. Davvero difficile inserire Possessione in uno schema narrativo preciso. Sembra piuttosto un caleidoscopio (a seconda di come lo si gira si vedono forme e colori diversi) costituito da frammenti di lettere, diari, trattati, poesie, favole, interi poemi appartenuti ai due poeti vittoriani. Inevitabile a un certo punto illudersi che Ash e Christabel siano esistiti davvero, tanto appaiono al lettore reali, pieni di vitalità e passione.

E’ un capolavoro. Appena girata l’ultima pagina si sente forte la mancanza dei quattro protagonisti e verrebbe voglia di ricominciare dal principio per cogliere ancora qualcuna delle mille sfaccettature che lo fanno brillare.


 
 
 

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