Review: "Il petalo cremisi e il bianco" by Michel Faber
- ormedinchiostro
- 15 mag 2015
- Tempo di lettura: 2 min

“Attento. Tieni la testa a posto: ti servirà. La città in cui ti conduco è vasta e intricata, e tu non ci sei mai stato prima. Puoi immaginare, da altre storie che hai letto, di conoscerla bene, ma quelle storie ti hanno illuso, accogliendoti come un amico, trattandoti come se fossi uno del posto. La verità è che tu sei un alieno, in tutto e per tutto, arrivato da un altro tempo e da un altro luogo.”
E’ cosi’ che Michel Faber ci introduce nella Londra del 1875. Ci trascina attraverso vicoli luridi e maleodoranti intorno a Silver Street, quartiere di malaffare e di degrado, descritto tanto minuziosamente e crudamente che ne vediamo con chiarezza impressionante ogni dettaglio e ne percepiamo ogni orribile lezzo. Ci porta fino al bordello di Mrs. Castaway, donna cinica e avida, in cui si prostituisce anche la di lei figlia: Sugar.
Sugar ha diciannove anni, è la prostituta piú desiderata in città, ma non è come le altre "colleghe". Ha un'intelligenza brillante e, soprattutto, sa leggere e scrivere, e la troviamo intenta a scrivere quello che nei suoi progetti sarà il suo primo romanzo: un'autobiografia in cui riversare tutto l'odio che prova per gli uomini. Sugar non si rassegna a quel mestiere degradante e cerca la via per sottrarre il proprio corpo e l'anima al fango delle strade.
La sua scalata verso l'alta società avverrà grazie all’incontro con William Rackam, il giovane erede di una grande fortuna che diverrà l'amante di Sugar. Dai luridi vicoli ci si sposta nei grandi e scintillanti saloni delle ricche case vittoriane di cui, ancora una volta, sembrerà di sentire gli odori, i profumi e se ne esploreranno stanze, si toccheranno tappeti, drappeggi, vestiti. Sugar fa il suo ingresso in casa Rackam, sotto le spoglie di governante della piccola Sophie, unica figlia di William. La ragazza riesce a trasformarsi all'occorrenza in una perfetta istitutrice ma anche in segretaria, confidente e consulente di fiducia di William il quale, grazie a lei, riesce a districarsi nella non facile professione di imprenditore. Insomma Sugar sembra essere la sintesi dei sogni di ogni uomo: intelligente consigliera, fidata collaboratrice, assistente, consolatrice, mai gelosa, all'occorrenza vice madre e amante sfrenata. Ma nulla è cosi’ semplice come sembra, le complicazioni sono sempre dietro l’angolo e il lettore resterà affascinato dalla storia e dai suoi personaggi terribili e fragili, comunque indimenticabili.
E’ incredibile la capacità di Faber di andare a fondo nell’animo umano, nelle dinamiche psicologiche dei suoi personaggi, nel conflitto continuo tra l’essere e il dover essere, tra i sentimenti e le regole. Nessuno dei protagonisti incarna uno stereotipo e nessuno viene in alcun modo giudicato. Semplicemente si esplorano e si raccontano nella loro miseria e grandezza di esseri umani. Impressionante la ricerca psicologica, storica e culturale che c’è dietro la scrittura di questo romanzo, la volontà non solo di ambientarlo nel 1800 ma di scriverlo come un autore di quell’epoca. Basti pensare che ci sono voluti vent'anni di ricerche e dieci di scrittura per arrivare a un simile capolavoro che consiglio vivamente a tutti.
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